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Software: CCleaner 4.11.4619

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CCleaner è un software gratuito, in italiano, che consente di ripulire il sistema di tutti quei file che lo appesantiscono inutilmente. CCleaner è in grado di provvedere all'eliminazione delle liste MRU (Most Recently Used) contenenti informazioni sugli ultimi file aperti, eseguiti, modificati, sugli URL digitati nel browser, libera spazio prezioso su disco fisso cancellando file temporanei, cronologia del browser, file superflui, lista dei file aperti di recente. La scheda Problemi offre la possibilità di eliminare dal registro di sistema di Windows riferimenti errati ad applicazioni, ad esempio, non più presenti perché ormai disinstallate.
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Creare fatture e preventivi. Fatturazione professionisti e PMI con Gnujiko

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Trovare un software robusto, affidabile e flessibile per creare e gestire fatture non è mai semplice. Una risposta eccellente arriva da Gnujiko, un programma opensource per la creazione di fatture da parte di professionisti ed imprenditori. Il software è stato sviluppato da una società italiana, è interamente nella nostra lingua ed è distribuito a titolo completamente gratuito.

Gnujiko non è un vero e proprio programma ma è un'applicazione web che può essere installata su un qualunque sistema server in rete locale oppure su una macchina remota. Ciò significa che la base dati di Gnujiko può essere contemporaneamente utilizzata da parte di più utenti nonché modificata ed alterata dal personale commerciale operativo nelle varie sedi dell'azienda.

Nonostante Gnujiko sia una soluzione a costo zero (nel caso in cui si decidesse di utilizzarla “in produzione”, gli sviluppatori richiedono il versamento di un importo in denaro a titolo di donazione), sorprende piacevolmente per il numero di funzionalità integrate e per la sua versatilità.

Si tratta di un software gestionale progettato per svolgere le principali e più comuni funzioni necessarie al piccolo imprenditore per amministrare la sua impresa.
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È facile realizzare un keylogger sui dispositivi mobili Apple

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Dopo la falla relativa alla gestione delle connessioni SSL (Apple alle prese con una brutta falla in iOS 7 e Mac OS X, un nuovo problema di sicurezza è stato scoperto nei dispositivi mobili di Apple che utilizzando iOS nelle versioni 7.0.6, 7.0.5, 7.0.4 e 6.1.x. Il rischio, questa volta, è che un aggressore possa riuscire a registrare tutti i 'tap' dell'utente, compresi i caratteri immessi sullo smartphone o sul tablet: a spiegare come sia possibile realizzare un keylogger che funziona su tutti gli iPhone ed iPad, anche non sottoposti a procedura di 'jailbreaking' sono i tecnici di FireEye, società da anni attiva nel campo della sicurezza informatica.

L'applicazione di test sviluppata dagli esperti di FireEye sfrutta le capacità multitasking di iOS per catturare i dati inseriti in input dall'utente ed inviarli, senza destare alcun sospetto, verso server remoti.
Stando ad un documento aggiuntivo che è stato poi successivamente eliminato, una versione di prova dell'applicazione sarebbe stata pubblicata sull'App Store di Apple passando inosservata alla supervisione del personale del colosso di Cupertino.

Come si spiega da FireEye per il momento non vi sono soluzioni al problema: sarà infatti compito di Apple rilasciare un aggiornamento correttivo che permetta di risolvere la falla.
Uno dei suggerimenti migliori, allo stato attuale, consiste nel verificare quali applicazioni sono in esecuzione sul device Apple.
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Facebook chiude il suo servizio di posta elettronica

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Facebook non fornirà più un servizio di posta elettronica. Lo sta comunicando in queste ore la società di Mark Zuckerberg a tutti gli iscritti al social network: tutte le e-mail che d'ora in avanti verranno spedite agli account @facebook.com saranno automaticamente girate sugli indirizzi di posta principali usati da ciascun utente.

Facebook chiude definitivamente un servizio che dalla data di lancio (novembre 2010) non aveva mai raccolto un vivo interesse da parte degli iscritti. Il social network in blu, d'altra parte, non ha mai investito sul suo servizio di posta elettronica astendendosi dal creare anche un'interfaccia grafica per la gestione dei messaggi in arrivo e in uscita.

Secondo il team di Zuckerberg, il servizio di posta @facebook.com avrebbe causato molti più problemi a Facebook rispetto ai reali benefici.
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Samsung presenta il Galaxy S5: tante migliorie, poche le vere novità

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Il Mobile World Congress di Barcellona è il palco che Samsung ha scelto per la 'prima uscita pubblica' del nuovo smartphone Galaxy S5. Il successore dell'S4, che è stato venduto in 200 milioni di esemplari, ha parzialmente deluso le aspettative perché, in questo caso, alcune delle indiscrezioni non hanno trovato conferma.

Abbondantemente rivisto il design complessivo del dispositivo: lo schermo è leggermente più ampio (5,1 pollici rispetto ai 5 pollici dell'S4) ma ciò che è diverso è soprattutto il materiale scelto per il dorso del device, morbito e traforato. L'obiettivo era evidentemente quello di rendere il Galaxy S5 meno 'scivoloso' rispetto al predecessore e più facile da impugnare.
Per il resto, la società coreana ha continuato a preferire il policarbonato senza inserire alcun elemento metallico.
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Alcuni ricercatori sconfiggono le difese dell'antiexploit Microsoft EMET

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Acronimo di 'Enhanced Mitigation Experience Toolkit', EMET è un software gratuito, sviluppato dai tecnici Microsoft, che consente di impiegare alcune famose funzionalità di protezione offerte dalle più recenti versioni di Windows estendendone l'utilizzo alle applicazioni di terze parti, anche alle più 'datate'.

Il software è capace di 'mitigare' le conseguenze dei cosiddetti attacchi 'zero day' ossia degli attacchi informatici che hanno inizio 'nel giorno zero', nel momento in cui è scoperta una falla di sicurezza in un programma specifico.
Questo tipo di aggressioni, se ben studiate, possono mietere molte vittime proprio poiché il produttore dell'applicazione vulnerabile non ha evidentemente ancora avuto il tempo di rilasciare una patch correttiva.

EMET (vedere gli articoli Ecco EMET 4, per proteggere le applicazioni più datate, Bloccare i malware abilitando la funzionalità SEHOP in Windows e Proteggersi dai nuovi malware e dagli attacchi con Anti-Exploit) agisce a livello preventivo bloccando sul nascere i tentativi d'attacco basati sullo sfruttamento di falle di sicurezza presenti nei vari software.

Si tratta di una delle applicazioni sulle quali Microsoft ha voluto porre l'accento in modo deciso perché, soprattutto in ambienti professionali, consente di ripararsi da problematiche di sicurezza che possono mettere a rischio l'intera infrastruttura aziendale.
EMET, tra l'altro, è il software che i tecnici di Microsoft consigliano di utilizzare nel momento in cui viene scoperta una grave lacuna di sicurezza nelle applicazioni sviluppate e commercializzate dalla società.
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WhatsApp: presto si potranno effettuare chiamate vocali

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Dopo l'acquisizione da parte di Facebook, WhatsApp vuole subito 'rilanciare' promettendo l'integrazione di una funzionalità per l'effettuazione di chiamate vocali. Lo ha confermato quest'oggi il CEO dell'azienda, Jan Koum, che vuole porre WhatsApp in diretta concorrenza con Viber, Skype e con gli altri client di messaggistica che includono anche la possibilità di fare chiamate.
Il numero uno di WhatsApp spiega come il client di messaggistica sia già adesso pensato per ridurre al minimo il quantitativo di banda occupato tenendo presente che l'applicazione è nata per funzionare sui dispositivi mobili e, quindi, utilizzando - oltre alla connessione Wi-Fi - anche la connettività 3G/LTE fornita dall'operatore telefonico. Ricordando, implicitamente, che WhatsApp non gestisce solamente messaggi testuali ma anche registrazioni audio ed immagini, Koum precisa che l'applicazione continuerà a puntare sulla semplicità riducendo allo stesso tempo ai minimi termini il consumo di banda.

Il CEO di WhatsApp ha precisato che le chiamate vocali potranno essere effettuate, per primi, dagli utenti dell'app su Android ed Apple iOS.
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Chrome lento, come velocizzare il browser di Google

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Da alcune versioni a questa parte, arricchendosi continuamente nelle funzionalità offerte, Chrome appare lento rispetto alle precedenti release, soprattutto sui sistemi di coloro che amano tenere contemporaneamente aperte molte schede del browser.
Sfruttando la funzionalità Continua da dove ero rimasto, presente nelle impostazioni di Chrome (sezione All'avvio), molti utenti del browser fanno in modo che alla chiusura del programma tutte le schede aperte vengano automaticamente memorizzate per poi tornare ad essere aperte al momento dell'apertura del browser.

Ultimamente, tenendo aperte diverse schede, a seconda della configurare hardware in uso, Chrome può apparire molto lento. Non si tratta di rete o di problemi legati agli specifici siti web visitati, Chrome è lento proprio all'avvio, all'apertura di nuove schede oppure durante il caricamento di qualunque pagina web.

Se Chrome è lento, per tornare ad usare un browser veloce, suggeriamo di applicare una serie di semplici suggerimenti che saranno risolutivi nella maggior parte dei casi.
Per velocizzare Chrome, uno dei migliori consigli, comunque, è quello di evitare di andare alla cieca e di effettuare in primis una diagnosi puntuale del problema.

Utilizzo del Task Manager (o 'Gestione attività') di Windows

L'aspetto sul quale i tecnici di Google hanno lavorato sin da subito è la stabilità di Chrome che, grazie all'utilizzo di processi multipli consente di scongiurare qualunque disagio qualora una pagina web od una estensione dovessero causare problemi.
Aprendo il Task Manager di Windows (si può usare la combinazione di tasti CTRL+MAIUSC+ESC oppure cliccare con il tasto destro del mouse sulla barra delle applicazioni scegliendo quindi Avvia Gestione attività), cliccando sulla scheda Processi, si troveranno diversi eseguibili chrome.exe.
Il numero dei processi chrome.exe è direttamente proporzionale al numero di schede e di estensioni aperte nel browser di Google.
L'architettura multiprocesso insieme con una convincente sandbox (vedere l'articolo Sandboxing: a confronto Chrome, IE, Firefox ed Opera), hanno sin da subito decretato il successo di Chrome.
Quando il Task Manager si affolla di molteplici istanze di Chrome (processi chrome.exe) e questi occupano buona parte delle risorse di sistema in termini di memoria disponibile e processore (CPU), Chrome sarà inevitabilmente molto lento: è questo il momento di agire per velocizzare il browser.

Cliccando sul pulsante Mostra i processi di tutti gli utenti nel Task Manager di Windows quindi facendo clic sulla colonna CPU (in modo da avere in alto i processi che occupano maggiormente il processore), la voce Processo di inattività del sistema dovrà essere sempre quella prevalente (vedere questi articoli di approfondimento).
Se, viceversa, il processore è occupato dalla somma dei vari processi chrome.exe, non solo Chrome sarà lento ma risulterà molto meno scattante anche l'intero sistema.

Allo stesso modo, se cliccando sulla colonna Memoria del Task Manager sono molte le istanze di Chrome ad occupare pesantemente la RAM, è il momento di risolvere la situazione.

Il problema è che Task Manager non spiega quali sono le schede di Chrome ad occupare più pesantemente CPU e memoria.
Per stabilirlo è possibile ricorrere all'utilissimo Task Manager integrato in Chrome e richiamabile rapidamente, da qualunque scheda, usando la combinazione di tasti MAIUSC+ESC.

Usare il Task Manager di Chrome per stabilire le schede e le estensioni che occupano le risorse di sistema

Nell'articolo Estensioni che rallentano Firefox, Chrome e Internet Explorer abbiamo spiegato come utilizzare il Task Manager di Google Chrome per capire quali schede e quali estensioni occupano più pesantemente le risorse di sistema.

Anche nel caso del Task Manager di Chrome, per capire a colpo d'occhio dove risieda il problema, suggeriamo di cliccare prima sulla colonna CPU ed analizzare i risultati.
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