L'evento di ieri 6 ottobre ha segnato per Microsoft l'ingresso ufficiale nell''era Windows 10'. La società di Redmond ha infatti presentato una serie di prodotti hardware pensati per contribuire alla creazione di un ecosistema basato su Windows 10.
Il più recente sistema operativo Microsoft, rilasciato in versione finale lo scorso 29 luglio, ha complessivamente registrato un'ottima accoglienza da parte dell'utenza facendo segnare oltre 110 milioni di installazioni in appena 10 settimane dalla data di lancio.
Secondo NetApplications (dati riferiti a settembre 2015), Windows 10 avrebbe già guadagnato quasi il 7% del mercato. Basti pensare che Windows 8.1 è quasi all'11%, in discesa, il vecchio Windows XP al 12% e leader per il momento incontrastato resta Windows 7 con il 56% circa della 'torta'.
La sfida per Microsoft è, a questo punto, quella di risalire la china in ambito mobile.
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Notizie dal web
Microsoft lancia Lumia 950 e 950 XL, le caratteristiche
Cambiare indirizzo email, ecco come fare
È cosa nota: alcuni provider Internet italiani hanno da tempo attivato limitazioni che impediscono di accedere da qualunque client email se non si utilizza una connessione di rete del medesimo fornitore. Dinanzi a queste restrizioni non sono pochi gli utenti a manifestare l'esigenza di cambiare indirizzo email.
Consultare la propria casella di posta da web è infatti estremamente limitante, soprattutto nell'era del “tutto connesso” e dell'utilizzo di un gran numero di dispositivi per accedere al medesimo account email.
Quando si sceglie di cambiare indirizzo email, è bene tenere presenti alcuni aspetti fondamentali. Oggi è infatti estremamente consigliato, soprattutto se si usano più dispositivi diversi per accedere al proprio account di posta, orientarsi su un servizio che permetta l'uso del protocollo IMAP.
Il protocollo IMAP è nato, infatti, proprio con lo scopo di facilitare la consultazione della posta da più dispositivi differenti senza essere costretti, come accade nel caso di POP3, ad “equilibrismi” tutt'altro che pratici (come lasciare la posta elettronica sul server e scaricarla definitivamente solo da un device).
Nell'articolo Differenza tra POP3 e IMAP: cosa cambia nella ricezione della posta abbiamo chiarito perché IMAP e diverso da POP3 e quando dovrebbe essere usato.
Nel caso di IMAP, i messaggi sono lasciati sul server di posta e memorizzati temporaneamente nella cache del client email.
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Consultare la propria casella di posta da web è infatti estremamente limitante, soprattutto nell'era del “tutto connesso” e dell'utilizzo di un gran numero di dispositivi per accedere al medesimo account email.
Quando si sceglie di cambiare indirizzo email, è bene tenere presenti alcuni aspetti fondamentali. Oggi è infatti estremamente consigliato, soprattutto se si usano più dispositivi diversi per accedere al proprio account di posta, orientarsi su un servizio che permetta l'uso del protocollo IMAP.
Il protocollo IMAP è nato, infatti, proprio con lo scopo di facilitare la consultazione della posta da più dispositivi differenti senza essere costretti, come accade nel caso di POP3, ad “equilibrismi” tutt'altro che pratici (come lasciare la posta elettronica sul server e scaricarla definitivamente solo da un device).
Nell'articolo Differenza tra POP3 e IMAP: cosa cambia nella ricezione della posta abbiamo chiarito perché IMAP e diverso da POP3 e quando dovrebbe essere usato.
Nel caso di IMAP, i messaggi sono lasciati sul server di posta e memorizzati temporaneamente nella cache del client email.
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Google Glass e ologrammi con la tecnologia Magic Leap?
È di oggi la notizia di un brevetto pubblicato da Google che descrive la possibilità di utilizzare ologrammi con gli occhiali per la realtà aumentata come i Google Glass.
Attualmente è difficile fare previsioni attendibili ma qualche indizio già c'è. La società fondata da Larry Page e Sergey Brin ha infatti investito una somma pari a 542 milioni di dollari in Magic Leap: Google investe sulla realtà aumentata con Magic Leap.
I nuovi Google Glass (la prima versione è stata ormai definitivamente abbandonata: Project Aura, così si chiamano i nuovi occhiali Google) od un futuro modello degli occhiali intelligenti, potrebbero quindi fungere da strumento per la visualizzazione di ologrammi, un po´ come accade con Microsoft HoloLens (HoloLens cambia il mondo circostante con gli ologrammi).
Sebbene non vi sia alcuna conferma, quindi, Google potrebbe legare i suoi occhiali per la realtà aumentata - ribattezzati Project Aura - con la tecnologia Magic Leap: Magic Leap mostra il suo concetto di realtà aumentata.
Google potrebbe quindi rendere gli ologrammi oggetti virtuali in grado però di interagire con il mondo circostante, non quindi semplicemente 'incollati' sopra quanto osservato con gli occhiali.
Il tutto è spiegato in questo documento pubblicato sul sito dell'ufficio brevetti statunitense.
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Attualmente è difficile fare previsioni attendibili ma qualche indizio già c'è. La società fondata da Larry Page e Sergey Brin ha infatti investito una somma pari a 542 milioni di dollari in Magic Leap: Google investe sulla realtà aumentata con Magic Leap.
I nuovi Google Glass (la prima versione è stata ormai definitivamente abbandonata: Project Aura, così si chiamano i nuovi occhiali Google) od un futuro modello degli occhiali intelligenti, potrebbero quindi fungere da strumento per la visualizzazione di ologrammi, un po´ come accade con Microsoft HoloLens (HoloLens cambia il mondo circostante con gli ologrammi).
Sebbene non vi sia alcuna conferma, quindi, Google potrebbe legare i suoi occhiali per la realtà aumentata - ribattezzati Project Aura - con la tecnologia Magic Leap: Magic Leap mostra il suo concetto di realtà aumentata.
Google potrebbe quindi rendere gli ologrammi oggetti virtuali in grado però di interagire con il mondo circostante, non quindi semplicemente 'incollati' sopra quanto osservato con gli occhiali.
Il tutto è spiegato in questo documento pubblicato sul sito dell'ufficio brevetti statunitense.
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Missioni Apollo, la NASA pubblica le foto originali
Migliaia di foto scattate durante le missioni spaziali del programma Apollo sono state appena caricate su Flickr dai tecnici della NASA e rese di pubblico dominio. Si tratta di immagini di una bellezza disarmante che ritraggono le varie fasi delle spedizioni culminate, il 20 luglio 1969, con lo storico allunaggio (Apollo 11).
L'archivio fotografico della NASA contiene anche centinaia di foto relative alla sfortunata missione Apollo 13, durante la quale un'esplosione sul modulo di servizio impedì la discesa degli astronauti sulla Luna e li costrinse ad un rischioso rientro.
Il ricco album pubblicato su Flickr si conclude con le immagini relative ad Apollo 17, missione con cui - nel 1972 - la NASA chiuse il programma capace di porre alcune pietre miliari nella storia del volo umano nello spazio, precedentemente limitati alle missioni in orbita terrestre bassa.
Fino ad oggi l'allunaggio è avvenuto sei volte e gli astronauti (complessivamente 12) sono scesi sul suolo lunare nell'ambito delle missioni Apollo (11, 12, 14, 15, 16 e 17; vedere anche questa pagina).
Tutte le foto apparse oggi su Flickr sono una scansione digitale effettuata a partire dalle immagini originali scattate dagli astronauti delle missioni Apollo.
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L'archivio fotografico della NASA contiene anche centinaia di foto relative alla sfortunata missione Apollo 13, durante la quale un'esplosione sul modulo di servizio impedì la discesa degli astronauti sulla Luna e li costrinse ad un rischioso rientro.
Il ricco album pubblicato su Flickr si conclude con le immagini relative ad Apollo 17, missione con cui - nel 1972 - la NASA chiuse il programma capace di porre alcune pietre miliari nella storia del volo umano nello spazio, precedentemente limitati alle missioni in orbita terrestre bassa.
Fino ad oggi l'allunaggio è avvenuto sei volte e gli astronauti (complessivamente 12) sono scesi sul suolo lunare nell'ambito delle missioni Apollo (11, 12, 14, 15, 16 e 17; vedere anche questa pagina).
Tutte le foto apparse oggi su Flickr sono una scansione digitale effettuata a partire dalle immagini originali scattate dagli astronauti delle missioni Apollo.
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Software: PeaZip 5.8.0
PeaZip è un valido software per la compressione di file e cartelle. Disponibile nelle versioni per Windows e per Linux, PeaZip supporta molteplici formati quali 7Z, 7-Zip sfx, ARJ, BZip2, CAB, CHM, CPIO, DEB, GZip, ISO, JAR, LHA, LZH, NSIS, OOo, PAQ, PEA, QUAD, RAR, RPM, split, TAR, Z e ZIP. Il software può produrre file compressi anche nel formato nativo .PEA.
L'interfaccia del programma non segue lo stile della shell di Windows ma appare piuttosto simile a quella di un semplice software di masterizzazioni, proponendo una serie di grandi pulsanti all'interno della barra degli strumenti.
Tra le funzionalità meno comuni tra i programmi della sua categoria, PeaZip integra anche la possibilità di memorizzare informazioni sugli archivi prodotti in modo da velocizzare la procedura di archivazione e l'effettuazione di backup frequenti.
La versione che vi proponiamo è quella destinata a sistemi Windows a 32 bit.
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L'interfaccia del programma non segue lo stile della shell di Windows ma appare piuttosto simile a quella di un semplice software di masterizzazioni, proponendo una serie di grandi pulsanti all'interno della barra degli strumenti.
Tra le funzionalità meno comuni tra i programmi della sua categoria, PeaZip integra anche la possibilità di memorizzare informazioni sugli archivi prodotti in modo da velocizzare la procedura di archivazione e l'effettuazione di backup frequenti.
La versione che vi proponiamo è quella destinata a sistemi Windows a 32 bit.
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Software: VirtualBox 5.0.6
Il tema della virtualizzazione è sempre più caldo ed attuale. VirtualBox si propone come una soluzione che guarda con interesse al mondo dell'impresa pur presentandosi come software utilizzabile in ufficio od in ambiente 'home'.
Il codice sorgente del software, oggi sviluppato da Oracle ed in precedenza dall'acquisita Sun Microsystems (che aveva a sua volta acquisito, nel febbraio 2008, InnoTek - software house tedesca produttrice di VirtualBox), viene distribuito sotto licenza GPLv2 ('GNU Public License'; ved.
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Il codice sorgente del software, oggi sviluppato da Oracle ed in precedenza dall'acquisita Sun Microsystems (che aveva a sua volta acquisito, nel febbraio 2008, InnoTek - software house tedesca produttrice di VirtualBox), viene distribuito sotto licenza GPLv2 ('GNU Public License'; ved.
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Software: Rufus 2.4.755
Rufus è un'applicazione gratuita che permette di rendere avviabile le chiavette USB. Estremamente compatto e leggero, Rufus contiene tutte le funzionalità necessarie per raggiungere l'obiettivo.
Rispetto ad altri programmi similari, Rufus ha dalla sua anche performance eccellenti: l'applicazione è capace di permettere l'avvio del sistema da una chiavetta USB in pochi secondi.
Sempre facendo riferimento a Rufus, è possibile inserire nella chiavetta USB avviabile l'immagine ISO delle principali distribuzioni Linux, di molti tool basati sul 'pinguino' e dello stesso Windows.
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Rispetto ad altri programmi similari, Rufus ha dalla sua anche performance eccellenti: l'applicazione è capace di permettere l'avvio del sistema da una chiavetta USB in pochi secondi.
Sempre facendo riferimento a Rufus, è possibile inserire nella chiavetta USB avviabile l'immagine ISO delle principali distribuzioni Linux, di molti tool basati sul 'pinguino' e dello stesso Windows.
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Software: AdwCleaner 5.010
Download di AdwCleaner - programma per eliminare toolbar, adware e componenti indesiderati
Quando si installano nuovi programmi non ponendo particolare attenzione ai quesiti che vengono posti oppure allorquando si caricassero applicazioni di dubbia provenienza sul personal computer, è cosa piuttosto comune ritrovarsi con i vari browser web (generalmente Internet Explorer e Firefox) pieni zeppi di barre degli strumenti e plugin generalmente inutili od, addirittura, nocivi (in grado di sottrarre le informazioni digitate nei moduli online, di tenere traccia dell'elenco dei siti web visitati, delle operazioni eseguite e così via).AdwCleaner è stato sviluppato da alcuni programmatori francesi e viene mantenuto costantemente aggiornato.
AdwCleaner è uno dei software che va eseguito per primo nel caso in cui si dovessero rilevare, sul proprio sistema, comportamenti anomali quali il reindirizzamento del browser su pagine web 'strane', il caricamento di motori di ricerca sconosciuti e di componenti che tendono ad appesantire il sistema.
Una volta effettuata la scansione, AdwCleaner si fa carico di eliminare tutte le barre degli strumenti sospette o conosciute come pericolose dal sistema Windows in uso.
- Tutte le informazioni sull'utilizzo di AdwCleaner sono consultabili nei seguenti articoli:
1) Rimuovere programmi indesiderati: suggerimenti pratici
2) Eliminare toolbar e disinstallare estensioni dai browser con Toolbar Cleaner e AdwCleaner.
Attenzione! - Al momento alcuni motori di scansione antivirus indicano come potenzialmente dannoso l'archivio il file d'installazione di AdwCleaner.
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