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Speed test di Google, come provarlo in anteprima

Nei prossimi giorni Google porterà al debutto un pratico strumento per verificare la velocità della connessione Internet.
Lo speed test di Google sarà semplicissimo da avviare; non bisognerà più neppure visitare alcun sito web all'infuori del motore di ricerca.

Per avviare le verifiche, sarà sufficiente digitare speed test nella casella di ricerca di Google quindi cliccare sul pulsante che permette di eseguire la prova.
La velocità della connessione Internet sarà controllata sia per ciò che riguarda le prestazioni in downstream che per quelle in upstream. Inoltre, a differenza ad esempio del pratico test Fast.com (Misurare la velocità di connessione con Netflix), lo speed test di Google restituisce anche il valore di latenza in millisecondi rilevato.

Come provare lo speed test di Google

Per provare in anteprima lo speed test di Google, che al momento non è disponibile in italiano, è possibile seguire alcuni passaggi:


1) Visitare questa pagina e cliccare su Save per impostare l'inglese come lingua preferita.

2) Portarsi nella home page di google.com quindi fare clic su link Use Google.com in basso a destra.

3) Digitare speed test nella casella di ricerca di Google.

4) Fare clic su Run speed test.

Per evitare di ottenere risultati falsati, è importante effettuare lo speed test di Google quando nessuno dei sistemi collegati alla rete locale sta effettuando operazioni di download o upload.

Tipicamente, lo speed test di Google trasferisce circa 40 MB di dati (attenzione quindi ad eseguire spesso la prova sulle connessioni dati fornite dagli operatori di telefonia mobile…) ma con le connessioni più veloci potrebbero essere inviati e ricevuti quantitativi di dati superiori.

Per impostare di nuovo l'italiano come lingua preferita su Google, basta visitare questo link quindi fare clic su Salva..
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Ripristino configurazione di sistema esiste ancora: come funziona

Windows 10 punta tutto sulla funzionalità Reimposta il PC tanto che il buon vecchio Ripristino configurazione di sistema, spesso, non è neppure attivo.
Eppure, sin dai tempi di Windows XP e, prima ancora, di Windows 2000, Ripristino configurazione di sistema è una funzionalità utile per annullare gli effetti dell'installazione di un nuovo driver, di un'applicazione oppure di un intervento tecnico maldestro.

Ripristino configurazione di sistema consente di creare dei 'punti di ripristino', salvagente che danno modo di riportare Windows a un precedente stato certamente funzionante.
Ciascun 'punto di ripristino' contiene infatti file di sistema di Windows, file dei programmi, impostazioni del registro, informazioni sui driver installati.
Un nuovo punto di ripristino può essere creato manualmente ogniqualvolta lo si ritenga opportuno anche se Windows provvede alla creazione di un punto di ripristino all'installazione di un nuovo software/driver, prima di applicare un aggiornamento scaricato attraverso Windows Update o comunque a cadenza settimanale.

Ripristino configurazione di sistema ha qualche effetto sui file personali?

L'utilizzo dell'utilità Ripristino configurazione di sistema non ha nulla a che vedere con l'effettuazione e il ripristino di backup del contenuto del sistema.

L'utilità non salva nei suoi punti di ripristino alcun file personale degli utenti (non è un'utility di backup!...) e, di conseguenza, non sovrascrive nessuno di tali elementi nel caso in cui si decidesse di recuperare un precedente punto di ripristino.

Come si comporta l'utilità Ripristino configurazione di sistema con le applicazioni installate?

Diametralmente opposto, invece, è il comportamento che viene tenuto da Ripristino configurazione di sistema nel caso delle applicazioni.

Qualunque applicazione installata dopo l'istante in cui viene creato un punto di ripristino verrà automaticamente disinstallata nel momento in cui lo stesso punto di ripristino sarà recuperato.

Le applicazioni, invece, che sono state disinstallate dopo la creazione del punto di ripristino verranno riportate in auge.
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Differenza tra rete pubblica e rete privata in Windows 10

Quando si lavora con Windows 10 è bene avere ben chiara la differenza tra rete pubblica e rete privata. Diversamente rispetto, ad esempio, a quanto accadeva in Windows 7, cliccando sull'icona della traybar che indica la connessione di rete in uso, Windows 10 non informa - in maniera esplicita - sulla tipologia di collegamento che si sta utilizzando.

In Windows 7, cliccando sull'icona visualizzata nella traybar veniva esposta un'icona recante una indicazione della tipologia di connessione (rete aziendale, rete domestica o rete pubblica), per ciascuna delle interfacce di rete attive.

Nell'esempio in figura, un'interfaccia di rete è indicata come rete aziendale mentre l'altra come rete pubblica.

In Windows 10 non esiste più questa differenziazione e si parla soltanto di rete privata e rete pubblica.

Una connessione di rete deve essere sempre configurata come rete pubblica allorquando ci si collegasse a reti altrui, accessibili anche da altre persone.
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Backup WhatsApp su Google Drive, come funziona

La funzione che permette di effettuare il backup di WhatsApp (conversazioni, foto, file vocali, video) su Google Drive aveva più volte fatto capolino nell'app di messaggistica istantanea ma non era mai stata annunciata in modo ufficiale.
La voce Backup delle chat, infatti, è ripetutamente scomparsa dalla sezione Chat e chiamate di WhatsApp con il rilascio delle varie versioni. La release di WhatsApp per Android attualmente pubblicata su Google Play, ad esempio, non permette di effettuare il backup dei messaggi e dei file multimediali.

Con un annuncio ufficiale da poco apparso sul blog aziendale di Google, è adesso la stessa società di Mountain View ha annunciare la piena compatibilità tra WhatsApp e Google Drive.


Per creare subito un backup di WhatsApp su Google Drive suggeriamo, ai possessori di un dispositivo mobile Android, di portarsi a questo indirizzo (sito ufficiale) e di scaricare ed installare la nuova versione 2.12.303 di WhatsApp.
La release 2.12.303 è al momento l'unica in circolazione a permettere il backup dei dati WhatsApp su Google Drive.

Dopo aver installato l'ultima versione di WhatsApp su Android, per creare il backup è sufficiente fare riferimento alla guida passo-passo pubblicata nell'articolo Backup WhatsApp: messaggi, chat, foto e video.

Il backup di WhatsApp non appare in Google Drive

Una volta utilizzata la funzione di backup di WhatsApp su Google Drive (menu Impostazioni, Chat e chiamate, Backup delle chat) e caricati i dati sul proprio account, si noteranno che gli stessi non appariranno nella schermata principale di Drive, a questo indirizzo.

Come chiarito anche nella guida di Google, ciò è assolutamente normale: il backup di WhatsApp sarà comunque salvato - in modalità nascosta - su Drive e ripristinabile tramite l'app in caso di necessità.


Allorquando si volessero eliminare tutti i dati WhatsApp dall'account Google Drive, si potrà fare clic sull'icona raffigurante un piccolo ingranaggio, selezionare Impostazioni, cliccare su Gestisci applicazioni, scorrere l'elenco fino ad individuare WhatsApp Messenger, scegliere Opzioni quindi Elimina dati nascosti dell'applicazione..
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