Dietro la mia passione per il retrocomputing c’è un’irrazionale nostalgia, la nostalgia per un’epoca vissuta solo parzialmente e molto da lontano. Una nostalgia che punta dritto a quel fazzoletto di America che, negli anni ’70 e ’80, è stata la fabbrica dell’informatica moderna, la Silicon Valley.
In quest’America ancora lontana dal manifesto declino morale, culturale ed economico in cui naviga – in compagnia dell’intero occidente – una classe di grandi imprenditori ha costruito imperi economici letteralmente dal nulla. Fra costoro Steve Jobs ha rappresentato una figura di massimo rilievo, non tanto ...
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