Bitcoin, la crittovaluta nata nel 2009, sta vivendo nelle ultime settimane quello che è da molti considerato come il primo vero periodo di 'crisi'. Oltre alle oscillazioni che la moneta virtuale sta continuando a registrare (si è passati da un controvalore di 20 dollari del gennaio 2013 a picchi oltre i 1.200 dollari a fine anno), Bitcoin sta attraversando un periodo 'nero' dopo la chisura delle operazioni da parte di Mt.Gox, uno dei più famosi servizi di scambio di Bitcoin nelle varie valute (e viceversa).
Stando alle informazioni trapelate in queste ore, Mt.Gox - società che ha sede a Tokyo, in Giappone - sarebbe stato bersaglio di un pesante attacco informatico che avrebbe portato alla sottrazione di migliaia di bitcoin (le stime parlano di 744.000 monete) gestite per conto della clientela di tutto il mondo. Il valore del furto, al cambio, equivarrebbe all'appropriazione indebita - da parte degli aggressori informatici - di una somma superiore ai 400 milioni di dollari, il 6% del mercato Bitcoin.
Un primo indizio che qualcosa stesse per accadere fu la decisione del numero uno di Mt.Gox, Mark Karpeles, di denunciare una falla presente nel sistema bloccando il ritiro dei fondi da parte della clientela.
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