Per l'avvocato generale della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, Pedro Cruz Villalón, i provider Internet sono obbligati ad attivarsi, su indicazione del giudice, per bloccare l'accesso a siti Internet e servizi web che permettono o comunque facilitano il download di materiale pirata. 'I fornitori di accesso a Internet vanno considerati come intermediari' della comunicazione - ed è questo ormai un aspetto acclarato - ma, sempre secondo Villalón, i vari stati dell'Unione europea 'devono assicurare che i titolari dei diritti d’autore possano chiedere un provvedimento inibitorio nei confronti di intermediari i cui servizi siano utilizzati da un terzo per violare i loro diritti'.
L'avvocato generale della Corte di Giustizia, insomma, avalla il comportamento sin qui tenuto, ad esempio, da alcuni giudici italiani che hanno frequentemente disposto l''oscuramento', attraverso la modifica dei record DNS o a livello di traffico IP, di siti Internet utilizzati per distribuire materiale soggetto a copyright senza l'autorizzazione dei detentori dei diritti.
Il parere di Villalón è importante perché viene solitamente fatto proprio in tutte le successive decisioni della Corte Europea.
I provider Internet, insomma, non sono tenuti ad agire preventivamente e di propria sponte ma debbono immediatamente attenersi ai provvedimenti dei giudici.
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