Le cronache, avide di titoli a sensazioni, lo hanno già definito il più grande attacco spam di sempre. In attesa del prossimo e in attesa di dati definitivi che ne misurino l'esatta portata, naturalmente.
Iperboli a parte, c'è di vero che nella giornata di ieri una disputa tra un provider olandese e un gruppo antispam si è tradotta in un massiccio invio di spam, trasformandosi di fatto in un attacco alla rete, causandone il rallentamento in tutto il mondo, con effetti più evidenti nel Regno Unito, in Germania e in Olanda.
La questione, dicono oggi le prime analisi, è preoccupante comunque la si guardi. È preoccupante che un attacco su così vasta scala abbia rallentato le semplici attività routinarie di un numero davvero importante di utenti.
È preoccupante altresì constatare l'escalation della pericolosità degli attacchi, che rischiano di inibire a chiunque l'accesso a servizi elementari come la consultazione della propria casella di posta.
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